lunedì 18 aprile 2016

DAL BASSO#15 - L'etrusco uccide ancora - Armando Crispino - 1972



L'etrusco uccide ancora, 1972, di Armando Crispino si inserisce perfettamente in un discorso coeso e coevo, sia per trama che per stile, e poi sviluppo dei personaggi, J&B, attori, fascino oscuro e traumi infantili. Ecco, dovessi fare un paragone, il film che forse più si avvicina è Il rosso segno della follia, per trauma e colore scarlatto del sangue, anche se Bava era un maestro e coi maestri non si scherza, nemmeno nei lavori minori.




Il punto forte del lavoro di Crispino, che non conosco assolutamente e di cui cercherò altro, per passione, per giustizia storica, è la riuscita costruzione di un'atmosfera horror, o quantomeno di un'idea di sospensione, intesa come paura, intesa come inquietudine. E si vede negli inseguimenti in spazi angusti dove il buio la fa da padrone, si nota nelle tombe etrusche e nei momenti di indecisione-delirioalcolico-timore del protagonista, Jason, un ottimo Alex Cord. A fare da spalla femminile, spalla perché non protagonista, spalla perché subordinata al rapporto che intrattiene con i personaggi maschili del film, c'è Samantha Eggar, attrice stimatissima all'epoca, che non brilla, e nemmeno fa da motore della faccenda; anzi, quello di Crispino può essere identificato come uno dei pochi gialli all'italiana che relega le figure femminili a semplici comprimarie (quindi niente assassine, nessuna macchia, nessuna femme fatale). La perversione che si snoda all'interno del film, affascinante perché cerca uno sviluppo storico particolare e che potrebbe essere interessantissima se proseguisse nel sovrannaturale, interessantissima e allo stesso tempo fallimentare a livelli estremi, è leggermente inferiore a quello che uno potrebbe aspettarsi; perversione intesa come sensualità, mistero, delitto e morte. La trama è all'altezza, qualche buco qua e là (cosa è successo nella tomba tra Jason e Nicos?), buona la recitazione, ampiamente malsfruttata la storyline del delirio alcolico del professore-archeologo.




Parlare dei nei della pellicola è piuttosto facile: oltre ai sopra citati difetti della sceneggiatura, che tutti dimenticano, è mai stato un problema?, ci sono parecchi dubbi riguardanti il comparto tecnico. L'editing è sicuramente balzano (se si dice ancora?): dei flash al limite della possibilità di visione si susseguono all'interno del film; e poi scene girate a cazzo, anche se qua sono severo, gli occhi dell'etrusco (no, dai, seriamente?), e un Riz Ortolani sottotono sono ulteriori piccoli difetti di L'etrusco uccide ancora. Nota di merito alla scena finale che, pur priva di senso e di credibilità dal punto di vista della trama, è girata divinamente con primi piani bellissimi e struggenti, e sotto il silenzio. Insomma, complessivamente un lavoro discreto; è da capire se sia il migliore di Crispino o uno dei tanti, e quanto negli altri lavori sia capace, il buon Armando, di imprimere un proprio stile personale ai lavori.

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