domenica 10 aprile 2016

TELEVISIONE#7 - Archer Season 1-3



Partendo dall'idea che un cartone per adulti è comunque geniale, se fatto bene, e un disastro, se fatto male (e cartone, blabla, serie animata, South Park e la sua grandezza, Family Guy e merda simile, blabla), bisogna per forza dire che Archer appartiene, senza dubbio alcuno, al primo caso. Serie creata nel 2009 da Adam Reed, autore, regista, voce e altro ancora ma con niente di grosso all'attivo, Archer si è affermata negli anni come un grande successo di FX sia di critica che di pubblico, per la sua capacità di essere moderna e post-contemporanea allo stesso tempo, mescolando pop culture e citazioni colte e battute e gag memorabili.



Stagione 1
Archer si dimostra, sin dal primo episodio, per quello che è: un'immensa, enorme, voraginosa ossessione per il sesso, per la sessualità, per l'amore. Ecco, forse amore è un po' troppo ma rende bene l'idea. Essere in grado di parlare di scopate, anal, buchi e tutto il possibile, e quindi focalizzandosi su un solo argomento, senza mostrare un briciolo di nudo, anzi, stando attenti a non oltrepassare mai il limite dell'esplicito è ammirevole e quasi controverso, o forse semplicemente incoerente (inteso come geniale). Lana è la donna dei sogni, Archer la spia che non deve chiedere mai, e poi Cyril il timido imbranato superdotato, Cheryl la zoccola e Pam quella inchiavabile; un mondo in cui ti qualifichi andando a letto con qualcuno, insomma, la contemporaneità vista di lato. E il bello di Archer sta nel suo essere assolutamente neutrale, anzi, come non essere ammaliati dall'insensibile, stupido, rozzo Sterling Malory Archer (battuta della stagione the Pele of anal, senza nemmeno pensarci); la grandezza della prima stagione sta nella sua pochissima verticalità (quasi in verso opposto rispetto alle serie odierne, riprendendo quelli che erano gli stilemi di The Man from U.N.C.L.E. o di Mission Impossible) e nella possibilità, con qualche limite, di guardare gli episodi nell'ordine che si preferisce; la meraviglia sta anche e soprattutto nell'enorme lavoro in fase di scrittura, le frasi memorabili sono molte e dosate con parsimonia, i riferimenti culturali ineccepibili (c'è tempo per un Captain Beefheart addirittura), i tempi comici studiati alla perfezione. La durata di 20 minuti a episodio aiuta senz'altro nel mantenere il livello sempre elevato. Infine, o finalmente, qualche riferimento agli episodi. In ordine, i miei preferiti sono Skytanic, senza dubbio, tutti sbronzi e su di giri in dirigibile, con il finalone della bomba da disinnescare, e poi Job Offer, con il quote della stagione, e forse Honeypot, che fa uscire alla grande il favoloso personaggio di Woodhouse. Ovviamente, ma lo menziono per correttezza, il comparto tecnico è grandioso: la messinscena, 3D i personaggi, 2D i fondali, funziona alla grandissima. Limiti? Solo sulla tenuta sulla lunga durata, ma Adam Reed sembra uno dalle grandi idee e non ho paura. Come Archer, del resto.




Stagione 2
Poco da dire sulla grandezza di Archer: la seconda serie riprende come era finita la prima, scorrettamente e senza paura. Con ampi spazi in più per i comprimari: ed ecco Pam, ormai anche in sigla, quasi protagonista e con una profondità vera, e così Cheryl / Carol che si scopre essere miliardaria e poi il Dr. Krieger, e il suo, anzi la sua avatar, e il capo del KGB e Barry, e il suo femore distrutto. L'unico che ne risente, ed è sicuramente colpa della fine della sua relazione con Lana, è Cyril, che risulta ridimensionato e quasi superfluo in questa seconda stagione. Altra cosa che va affermata è il tentativo di storyline di più di un episodio: ecco, quindi, il cancro al seno di Archer e la spia russa Kasanova, e come finirà con il cyborg Barry. Forse un po' in fase di stanca per quanto riguarda le battute, anche se più felice nel giudizio complessivo, rispetto alla prima stagione. Grandi meriti, come sempre, agli animatori: la serie spinge parecchio sull'acceleratore (vedere l'episodio del gran premio di Monaco per capire quanto tecnicamente siamo evoluti) per quanto riguarda ambientazioni e movimenti (dei personaggi più che di camera) e lo fa bene, senza tentennamenti. Inizio ad avere un po' di timore per la continuità (inteso come possibilità di ripetitività), ed è innegabile il suo status (di Archer) da guilty pleasure / cult, perché blabla, autorialità, faciloneria, parole a caso. E ora gli episodi: ovviamente il dittico Stage Two - Placebo Effect è favoloso nel mostrare un altro lato di Archer e allo stesso tempo prendere in giro (o forse semplicemente mostrare) tutto il mondo di reazioni che circonda i malati di cancro; bello, forse singolarmente il migliore, è il primo episodio Swiss Miss, con un incredibile inseguimento con le motoslitte e una diciassettenne tentatrice invaghita di Archer. Il sesso è ovviamente e necessariamente il motore di tutto e finché sarà così tutto andrà bene: il momento di noia o semplicemente meno riuscito arriverà e bisogna capire come Sterling Archer affronterà anche quello.



Stagione 3
Grande inizio, con il trittico Heart of Archness (che ha momenti davvero fulminanti, come we hold erection for king! e Archer che fa tutto il carino e dice ma no, non ce n'è bisogno) che alcuni considerano una via di mezzo tra la seconda e la terza serie e non appartenente esclusivamente a questa, e poi ok fino a El contador, con finalmente Cyril sugli scudi (si dice eccome) dopo la promozione a agente operativo. Poi un buco abbastanza grande, tre quattro puntate così così, inteso come intrattenimento, inteso come inventiva, per riprendere il livello a cui siamo abituati nella doppia puntata finale, Space Race, che trabocca di idee e stupidità e sangue e danger zone, ovviamente, con continui riferimenti filmici ignoranti e pazzeschi, su tutti Aliens, necessariamente. Non si può che rimarcare il lavoro fatto sul ritmo e sui dialoghi; purtroppo appaiono forzati, come mai in precedenza, i modi inventati da Reed e dal team per far entrare tutti i personaggi principali in ogni puntata, e quindi Pam, Cheryl/Carol e Ray, che devono nascondersi, organizzare, disfare pur di comparire. Ecco, tutto questo non fa che aumentare l'importanza e la preponderanza del personaggio di Archer (ok, che ovvietà, la serie porta il suo nome e blabla) rispetto agli altri, la sua magnificenza e invulnerabilità, della serie chi non vorrebbe essere Sterling Archer? Comunque, siamo arrivati al punto di svolta? Entreranno nuovi personaggi o le relazioni fra quelli esistenti muteranno, spezzando l'equilibrio precario e divertente a cui la serie ci ha abituato? Dal mio punto di vista è il momento di cambiare, o quasi, anche se pretendo inverosimilmente troppo per una serie ancora incredibilmente spassosa e tecnicamente perfetta. Battuta della stagione, dall'ultima puntata, A black astronaut, Cyril. That's like killing a unicorn!


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